22 giugno 2006

 

Bubble tea, Egg cream e Cheesecake.


Eh sì, ho speso poco per dormire, ma non mi sono fatto mancare nulla per quello che riguarda l'aspetto culinario.

Quella della foto e' la torta di formaggio di Junior nella Grand Central Station. Prezzo sui 5 dollari, molto buona e corposa. Forse un po' troppo pesante come prima colazione.

Il bubble tea e' una bevanda di origine orientale. Il te' e' aromatizzato ( decine di gusti) alla frutta con palline di tapioca, le quali si aspirano da apposita cannuccia con diametro maggiorato. Ho chiesto alla commessa di scegliere per me, e sinceramente non ricordo che aroma abbia scelto. Altrettanto sinceramente all'inizio il tutto lascia un po' perplessi, ma in seguito si scopre che la bevanda ha un suo perche'. E' piacevole masticare la tapioca e il gusto e' interessante. A Chinatown, ampia disponibilita'.

L'egg cream e', a quanto pare, una classica bevanda Niuyorkese. Ho bevuto il mio primo egg cream in... una edicola! Si entra e si chiede:

"Chocolate egg cream, please"

L'addetto pompa la cioccolata da apposito rubinetto, quindi aggiunge latte, una spruzzata di seltz e una bella mischiata. Due dollari. Peccato che il gusto del cioccolato si perda un po' troppo affogato negli altri ingredienti.

15 giugno 2006

 

Brooklyn Botanical Garden


Giusto per dare una occhiata a Brooklyn, scelgo di andare a vedere il Giardino Botanico. Ma ci vado scegliendo la via meno breve. C'e' una fermata della metro vicino ad uno delgi ingressi, il sottoscritto pero' sceglie furbescamente di scendere a"Borough Hall" e farsela a piedi. Risultato: 3 o 4 km. di scarpinata. Pero' devo dire che non mi e' dispiaciuta.

Fra l'altro, del tutto casualmente, proprio nel tragitto ho comprato il mio primo Bagel, ed e' stato il il piu' buono di tutti.

L'ingresso al Giardino - bellissimo - costa 5 dollari. Molte scolaresche e pochi turisti.

All'uscita, alla ricerca della metropolitana, imbarazzante figura fatta con gentile signore di colore che mi spiegava che era proprio dietro ad un "Bus" parcheggiato poco lontano, a cui insistevo a dire che io non vedevo proprio nessun "Box".

 

Katz's Delicatessen


Chiedete ai NuovaYorkesi quale sia il ristorante che meglio rappresenta "l'anima" della citta' e 8 su 10 risponderanno Katz's. Almeno questo e' quello che hanno risposto a me, quando accumulavo informazioni prima di partire.

Purtroppo succede che quando si hanno aspettative troppo alte il rischio e' di rimanere fortemente delusi. Il celebratissimo Pastrami - il panino farcito all'inverosimile della foto - non mi ha conquistato, e neppure i cetriolini erano all'altezza. Sulla quantita' nulla da dire - il menu sostiene che 1 Pastrami basti a sfamare 3 turisti, ma ad un cliente abituale ne servano diversi prima di dichiararsi sfamato- ma il gusto della carne era dimenticabilissimo.

Dovro' tornarci alla prossima occasione, 7 milioni di "New Yorkers" non possono sbagliarsi...

Casomai vi venisse la voglia di provarci, ecco la procedura per riuscire ad ottenere il nostro panino:

1) All'ingresso c'e' un tale che distribuisce un tagliando su cui gli inservienti segneranno di volta in volta l'importo delle cibarie che ordinate. Il tagliando e' obbligatorio per chiunque entri, e anche se non si consuma nulla va riconsegnato alla cassa all'uscita - in questo caso, in bianco-, pena il pagamento di 50 $.

2-Avvicinarsi al bancone, in cui presumibilmente ci saranno gia' altre persone in fila. Ogni inserviente ha la propria coda indipendente dalle altre. Quando tocca a voi, bastano 2 parole: "Pastrami, please". Il tipo armeggera' coi coltelli, tagliera' due fettine di carne e ve le mettera' a disposizione per l'assaggio. Mentre voi assaggaite, quello farcisce il panino. Alla fine, lui vi da l'oggetto e voi gli date il tagliando piu' 1 dollaro, l'immancabile mancia.

3- Si prosegue quindi verso il fondo del bancone per le bibite e per eventuali altre specialita'. Solita storia, date il tagliando ( niente mancia qui!) e prendete la lattina.

4- Ci si siede dove si vuole, si mangia, si osserva la fauna circostante, e quando si decide che e' ora di tornare in strada ci si avvia verso la stessa porta da cui siamo entrati. Date il tagliando al cassiere, pagate e "arrivederci e grazie".

14 giugno 2006

 

New York Public Library e Internet



La foto non c'entra niente, ma in caso voleste fare una mezz'ora di connessione ad Internet veloce, in uno splendido salone silenzioso e luminoso, e gratuitamente, c'e' la NY Public Library sulla Fifth Avenue. Non che manchino le alternative, ma chiedono tutte un occhio della testa.

A parte che l'edificio stesso merita una visita - e la merita anche il restrostante Bryant Park!- bisogna sottoporsi ad una piccola trafila per ottenere la tessera -documenti, foto - e si riceve una prenotazione per un determinato orario.

Si puo' anche stampare, a 20 centesima per pagina, sempre a patto di superare una ulteriore macchinosa procedura.

 

Ellis Island


Andare a vedere la Statua della Liberta' - che e' ancora chiusa al pubblico - non e' mai stato uno delle mie priorita'. Anche stavolta, infatti, ho evitato di sbarcare su Liberty Island ed ho proseguito per Ellis Island, dove c'e' il Museo dell'Immigrazione, ricavato nello stesso edificio in cui fino a meta' del secolo scorso la povera gente proveniente dall'Europa aveva il primo traumatico contatto col nuovo mondo.

Un ranger - il nostro, fra l'altro, di un sarcasmo incontenibile- vi accompagna per un breve tour di circa 40 minuti nei vari ambienti spiegando le varie procedure cui gli aspiranti all'ingresso negli Stati Uniti dovevano sottostare. Ricca documentazione fotografica e reperti dell'epoca -vestiari, suppellettili, lettere e documenti.

E se non bastasse, bel panorama che spazia dalla Statua della Liberta' fino al Ponte di Verrazano e Manhattan.

 

Grimaldi Pizzeria


Posso immaginare le obiezioni: "Cos'e', vai a New York e mangi la pizza napoletana?"

Guardate che a NYC la pizza e' una cosa presa molto sul serio, e le pizzerie migliori sono naturalmente in mano ad italiani. Questa e' la pizza di Grimaldi, locale nelle immediate vicinanze del Ponte di Brooklyn.

Ho provato ad entrarci una prima volta la sera di venerdi', ma la coda di una trentina di persone fuori dalla porta mi ha scoraggiato. Ci ho riprovato un pomeriggio verso le 3 con miglior fortuna. Ho preso quella piccola (che poi basta per 2 persone) con solo mozzarella di bufala.

Siccome tutti ne parlano tanto bene, mi manca un po' il coraggio di dire che a me non ha fatto una gran impressione, specialmente la mozzarella, che avrebbe dovuto dare quel tocco in piu'.

 

Stuyvesant Park


Uno dei parchi di NYC. Niente di particolarmente notevole. Ma come tutti i parchi della citta', una oasi di pace e tranquillita' splendidamente curata.

 

Veselka


Trattasi di ristorante ucraino nel Village.

Domanda: adesso anche gli ucraini sanno cucinare? Risposta: eccome! Nella foto ci sono i Pierogi -Se avete visto Men in Black forse ricordate la scena con i due alieni - uno col gatto- al ristorante: si apprestano a mangiare proprio Pierogi - che sarebbe pasta ripiena di verdure e formaggi, accompagnata da purea di mele, panna acida ( credo) e krauti o simili.


 

Subway


La metropolitana non me la ricordavo cosi' incasinata. Vuoi per i lavori in corso, vuoi perche' l'ho usata molto di piu' rispetto al viaggio precedente, credo di aver capito quello che ha passato Ulisse al ritorno da Troia.

Aspettare 25 minuti un treno che si scoprira' che mai passera' da quella stazione - nonostante quanto scritto sui pannelli - non e' il mio ideale di vacanza. Inutile chiedere agli altri viaggiatori, ne sanno meno di me oppure ognuno dice una cosa diversa- oppure, piu' semplicemente, sono io che non capisco la spiegazione.

Per non dire degli annunci totalmente incomprensibili -non so che lingua sia, ma non e' l'inglese che insegnano a scuola- degli altoparlanti sui treni e nelle stazioni che annunciano lavori o cambiamenti di programma del treno sul quale si sta viaggiando. Capisci che qualcosa non quadra quando la carrozza da strapiena diventa deserta, gli unici rimasti un paio di turisti, lo sfigato italiano ( io) e qualcuno che dorme o c'ha altro per la testa- o nelle orecchie, in genere l'Ipod o come si chiama.

Nonostante tutto, pero', continuo a pensare che la Subway di NYC sia fantastica, il miglior mezzo di trasporto nonche' il piu' economico.

 

Metropolitan Museum


Se si ha anche solo una remotissima conoscenza e/o un vago interesse per l'arte, questo e' il primo museo da vedere a NYC. Fra l'altro, il prezzo d'ingresso di 15 dollari e' solo "consigliato", quindi non obbligatorio, quindi si puo' entrare anche con un solo misero biglietto verde.

C'e' poco da dire, gli americani sanno come rendere interessante un Museo; a parte la gran mole di opere d'arte, l'esposizione e' curata e gli ambienti perfetti. Peccato che sia talmente esteso che per girarselo tutto ci vogliono 2 giorni per chi e' allenato. Oppure 20 giorni al mio passo.

Ogni ora ci sono Tour guidati gratuiti ( in inglese) della durata di 45 minuti in cui si passa in rassegna una manciata di capolavori esposti. Si riceve anche una mappa, ma a causa del mio scarsissimo senso di orientamento mi e' servita a poco o nulla...

Ci sarebbe anche la terrazza panoramica sul tetto, da cui pare si goda di una magnifica vista su Central Park e dintorni. Non posso confermare, causa pioggia a dirotto e conseguente chiusura.

13 giugno 2006

 

Colazione costosa: 15 dollari.


Cappuccino, pancakes con vero sciroppo d'acero e succo di frutta, il tutto da Teresa nel Village, locale polacco.

Tutto buono, per carita', ma... vuoi mettere con un Bagel con cream cheese???

 

Colazione economica: 2 dollari.


Tanto ho speso per il caffe' (allungato con latte, perche' quello nero americano e' assolutamente imbevibile) e il Bagel con cream cheese della foto.

Rapporto qualita' - prezzo: eccezionale.

Il Bagel e' un panino soffice e gommoso con un buco in mezzo ( occhio, non e' il Donut!!!), abbondantissimamente farcito con una specie di formaggino Mio.

Non tornate da NYC senza averlo assaggiato. Personalmente, dopo un po' di ritrosia ( "ma sai che novita', pane e formaggio..."), non vedevo l'ora che fosse mattina per fare colazione a base di Bagel e per un paio di settimane dopo il ritorno in Italia me lo sono sognato la notte...

E mangiare Bagels e' utile anche per migliorare il proprio inglese: c'ho messo una settimana, ma finalmente l'ultimo giorno sono riuscito ad ordinarlo finendo la frase in maniera corretta con "Please" e non con "Thanks"!

P.S: provatelo anche tostato ("Toasted").

 

Top of the Rock


No, non sono in cima all'Empire State Building, bensi' sulla terrazza panoramica del Rockfeller Center. Confrontando i due colossi, posso dire che:

l'ESB e' piu' alto ( un bel po' piu' alto...) ma ha le inferriate.

il Rockfeller Center e' piu' basso, ma ha pannelli di vetro invece delle inferriate, e nulla(!) al piano rialzato.

Per l'ESB c'erano 90 minuti di coda, per il RC neppure un secondo.

In entrambi, permanenza senza limiti di tempo in cima e se tira il vento fa freddo.

 

Grand Central Station


Sarebbe la stazione dei treni. Voglio dire, i treni diretti nelle altre città, non quelli della metropolitana - ma naturalmente c'e' anche una fermata della Subway. La foto rende solo in parte la bellezza del soffitto. Splendida anche la facciata esterna.

La struttura si sviluppa su diversi piani. A quello inferiore si mangia: l'ambiente e' splendido con ampia disponibilita' di posti a sedere, anche se i prezzi sono piuttosto alti.

Dopodiche', per chi sentisse improvvisamente il richiamo della natura: amplissima disponibilita' di bagni, tanto puliti che ad un italiano potranno sembrare finti.

 

Questa e' la vista verso Manhattan poco prima del tramonto dal Fulton Ferry Landing Pier, praticamente sotto il Ponte di Brooklyn. Ci sono andato anche per prendere il gelato all"Ice cream factory", celebrata come una delle migliori di NYC. Una cocente delusione. Solo 4 o 5 gusti disponibili - i classici panna, cioccolato, stracciatella e mi sembra un paio alla frutta- e per nulla cremoso- meglio: duro come un mattone.

Ma con un panorama cosi'- in questa foto non si vede, ma appena fuori quadro sulla destra si staglia il Brooklyn Bridge- vale la pena ugualmente.

 

Union Square Farmer Market


In questo mercatino arrivano dalle campagne circostanti prodotti freschissimi, buoni e non costosi. Marmellate, Yogurt da bere, carne, uova, fiori, torte di mele, sciroppo d'acero, succo di mela... in breve, il paradiso in terra.

Il sabato, da non mancare per nessun motivo.

In caso ve lo stiate chiedendo: si', le torte di mele messe in valigia ( 12 dollari l'una, sufficientemente grande per sfamare una famiglia di 8 persone) arrivano in Italia in perfetto stato, ben refrigerate dai 50 gradi sotto zero del viaggio. Ma non dite al finanziere all'arrivo che avete merce da dichiarare se non volete essere guardati come dei marziani.

 

Taxi driver


Per arrivare dall'aeroporto alla mia camera nel Queens l'unico mezzo praticamente utilizzabile e' il Taxi. Gia' prima di salire il mio tassita mi fa capire che non e' giornata. Mi lascia ad arrangiarmi a caricare i bagagli mentre lui chiacchiera amabilmente con i colleghi. Suppongo sappia che a quell'ora dal Terminal 4 escono gli italiani, notoriamente poco propensi a lasciare la mancia.

Il viaggio prosegue sempre sullo stesso tenore. "Don't know" e "What?" sono le uniche cose che riesco a fargli dire. Vorrebbe anche propinarmi la tariffa fissa di 45 $ - valida solo per i viaggi fino a Manhattan mentre io mi fermo nel Queens- con la quale avrei pagato 10 dollari in piu'. Sbaglia anche strada, con conseguente inversione di marcia al semaforo.

Ma ecco che alla fine della corsa l'italiano ha una sorpresa in serbo: 5 dollari, una mancia piu' che discreta. A questo punto, assisto ad una incredibile trasformazione: lo scazzatissimo autista diventa il mio miglior amico. Entusiasta, ringrazia incredulo e si lancia a scaricarmi i bagagli.

Non la finisce di augurarmi buona pemanenza finche' non mi allontano.

 

Il ponte di Brooklyn non e' l'unico con corsia pedonale: c'e' anche il Williamsburg Bridge*. La passeggiata e' piacevole, anche se la vista non eguaglia quella che si gode dal Brooklyn Bridge. Arrivati alla fine, c'e' una stazione della Subway opportunamente piazzata nelle immediate vicinanze per tornare a Manhattan.

*Veramente ce n'e anche almeno un altro a NYC: il George Washington Bridge, ma ci pensero' alla prossima occasione.

 

Dim Sum


Queste due parole potranno non dirvi nulla. Anche a me non dicevano nulla fino a poche settimane fa. Ora che ne ho avuto esperienza diretta, posso dire che:

- se andate a NYC, bisogna provare il Dim Sum.

-se non si parla l'inglese e' lo stesso, tanto neanche i camerieri lo parlano e ci si intende a gesti. Le cameriere passano con il carrello, si indica il cestello che interessa e la portata viene segnata nel conto.

- con 9 dollari mangiate e bevete ( te' cinese) fino a rischiare l'indigestione. Comunque garantito che prima di 8-12 ore non avrete fame...

- meglio essere in 2 o piu', visto che ci si potra' scambiare i vari intingoli ed assaggaire un maggior numero di specialita'.

- per andare sul sicuro per quanto riguarda la qualita', scegliere un ristorante in cui la clientela sia per la stragrande maggioranza cinese. Io, per inciso, a colazione ero l'unico occidentale presente...

- le bacchette le danno, ma credo sia necessario un corso specifico per utilizzarle. Morale, ci si arrangia a mani nude.

Per maggiori informazioni, si legga l'interessante:
Dim sum for dummies


 

Dormire nel Queens? Certo, perchè no?

La vista dalla mia camera in Astoria, Queens. Si tratta di una stanza affittata nell'appartamento di una coppia di privati, marito e moglie giovanissimi. Non molto spaziosa, ma pulita, letto comodo e luminosissima ( due finestre), TV e radiosveglia. Bagno in condivisione con i padroni di casa e il gatto.

Alla domenica, generose scampanate dalla chiesa proprio di fronte per un "dolce" risveglio.

Stazione della Subway a 200 metri dalla porta di ingresso, ed in mezz'ora scarsa si arriva a Manhattan - fra l'altro, per buona parte del tragitto il treno viaggia sopraelevato permettendo una discreta vista panoramica di Manhattan in certi punti.

La zona è tranquillissima, le strade sono animate sia la mattina presto che la sera tardi con parecchi esercizi commerciali; tra gli altri, diverse banche, l'onnipresente Starbucks e un fornito supermercato aperto 7 giorni su 7 fino alle 11 di sera.

La spesa: 45 dollari a notte. Se non siete allergici ai gatti e condividere il bagno non vi disturba, ecco il sito web: http://astoriaguest.com/

Dimenticavo la nota negativa: la camera e' disponibile solo per i viaggiatori ( e le viaggiatrici) solitarie, niente coppie.

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